La sberla educativa è uno schiaffo intergenerazionale
Il dibattito è aperto e coinvolge tutti. La sberla è un atto educativo o criminale?
A mio parere nessuna delle due possibilità. Di certo è il gesto di un adulto, che in momento di difficoltà educativa, ricorre al solo strumento con il quale sovrasta il bambino: la forza.
Lo sconforto o la rabbia suscitati dall’impossibilità di farsi ubbidire dopo l’ennesimo tentativo si traducono con l’atto liberatorio: una sberla.
Ecco spostata l’attenzione dalla domanda:
”Perché non riesco a farmi ubbidire’”
a:
“Così capisce il limite!”
Ma cosa capisce invece il bambino? Immagazzina il messaggio che quando la relazione è difficile si ricorre alla forza e il più forte vince si sa.
L’aspetto di cui bisogna tener conto e che i figli crescono, anche fisicamente, e se il più forte vince, prima o poi saranno loro ad esserlo, saranno loro a occuparsi dei genitori. Con il passare degli anni, i ruoli si capovolgono: la forza fisica diminuisce per i genitori e aumenta per i figli, il processo è esattamente inverso per la dipendenza.
Quando i figli ormai adulti saranno in una posizione di forza e indipendenza, avendo immagazzinato sberle educative, cosa doneranno ai miei genitori e al prossimo, convinti di fare la cosa giusta? Schiaffi intergenerazionali perché il seme ricevuto durante l’infanzia e l’ adolescenza sarà ormai diventato un albero ben radicato nell’età adulta.
All’inizio ho detto che il dibattito è riguarda tutti, infatti i genitori non sono le uniche figure educative, ci sono i docenti, i monitori, ogni adulto è d’esempio per i giovani…
Se lo ricordi chi offre una valenza educativa alla violenza sui più deboli.
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